
Come scegliere una buona bicicletta elettrica?
Come scegliere una buona e-bike? Regina della mobilità ecologica cittadina, l’e-bike (o bicicletta elettrica a pedalata assistita) rappresenta ormai un trend inarrestabile nel nostro Paese.
Le città, nell’immaginario comune, sono luoghi oppressi da traffico e inquinamento, code interminabili di autoveicoli fermi ai semafori, migliaia di motori sempre accesi, tubi di scappamento che espellono gas inquinanti. Per chi vive in grandi metropoli, spostarsi per andare a lavoro o uscire la sera può essere una vera e propria fonte di stress. E’ per questo che, seppur lentamente e a velocità diversa a seconda del paese, il mondo della mobilità sta cambiando rapidamente, mutando la propria offerta in funzione dell’evolversi delle esigenze della numerosa utenza. E’ cambiato, in questi anni, il concetto stesso di mobilità e, di conseguenza, stanno cambiando le nostre città e le infrastrutture nonché le prospettive del trasporto pubblico e della mobilità condivisa. Riduzione dei costi, sostenibilità ambientale, rispetto del territorio e attenzione alla salute del cittadino sono i perni su cui sta ruotando questa silenziosa rivoluzione green che da una mobilità a benzina si sta lentamente – ma progressivamente – spostando verso una mobilità elettrica. Che, tradotto, significa maggiore risparmio e minore inquinamento
Anche il semplice possedere un automobile ha dovuto affrontare, negli ultimi anni, due grandi sfide: l’aumento dei costi finanziari e le restrizioni all’uso dei veicoli per motivi ambientali (blocchi del traffico, categorie inibite alla circolazione, ecc…). Entrambi hanno modificato la modalità di approccio verso l’automobile: dal car sharing, l’auto condivisa, al “noleggio-lampo” per spostamenti brevi in città, fino al ride sharing “on demand”, in cui le vetture vengono prenotate mediante un’app e il car pooling, ossia l’uso condiviso di auto private tra due o più persone che percorrono uno stesso itinerario, senza finalità di lucro. L’auto elettrica – ma più in generale qualsiasi mezzo elettrico – si presenta, quindi, come la soluzione del futuro. Non solo. Secondo un interessante studio condotto dal Politecnico di Milano, ad oggi le automobili ad alimentazione elettrica sono in grado di coprire le distanze necessarie agli utilizzi quotidiani delle aziende senza alcun bisogno di fare rifornimento. Si tratta di imprese che, in media, devono far percorrere ai propri mezzi circa 100 km al giorno. Questo significa che l’elettrico rappresenta un’ottima opportunità anche per le aziende e il loro parco macchine.
In Italia – rispetto al resto del mondo – sono ancora poche le persone che, ad oggi, hanno investito sulla mobilità sostenibile. Siamo tra i paesi d’Europa con il parco veicoli più vecchio, obsoleto e inquinante, sia nel settore privato che nel pubblico, mentre le auto elettriche sono ancora poco diffuse.
Il perché va forse ricercato nel prezzo ancora più elevato dei veicoli elettrici rispetto a quelli tradizionali e nella mancanza di infrastrutture adeguate per la ricarica, aspetto fondamentale per chi decide di affidarsi a questo tipo di soluzione (c’è da dire, però che il Governo italiano ha previsto una detrazione fiscale nella misura del 50% delle spese sostenute dai privati per l’acquisto e la posa in opera di infrastrutture di ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica, in edifici e locali esistenti. L’importo è calcolato su un ammontare complessivo non superiore a 3.000 euro).
Tuttavia, il rapporto di Legambiente e Motus-E intitolato “Le città elettriche” (2018) ha mappato la diffusione di mezzi di trasporto ecologici in 104 capoluoghi italiani e ha tracciato incoraggianti segnali di speranza per un futuro più ecologico. I dati che sono stati presi in considerazione sono il tasso di motorizzazione, l’inquinamento dell’aria, la percentuale di veicoli elettrici tra i privati e nella flotta di mezzi pubblici, la presenza di piste ciclabili e i servizi di car sharing e bike sharing. Un primo dato positivo è il continuo aumento di questi ultimi. La maggiore disponibilità di biciclette e di veicoli in condivisione limita la quantità di veicoli per le strade. Nelle grandi città sempre più persone stanno così rinunciando all’automobile di proprietà grazie alla sicurezza di poterne noleggiare una per breve tempo secondo le necessità con un notevole risparmio economico. La vera svolta nella mobilità si avrà però quando il passaggio all’elettrico sarà completo. I numeri sono in aumento ma sono necessari degli interventi pubblici per ampliare la disponibilità di colonnine di ricarica, il cui numero limitato è al momento uno dei maggiori freni all’acquisto di auto elettriche. Secondo Legambiente a gennaio risultavano attive a livello nazionale 5.507 prese disponibili omologate per automobili e ricariche veloci e 2.684 prese di ricarica per due ruote e ricariche lente: un numero significativo ma insufficiente per una vera rivoluzione verde.
Il resto del mondo, però, va ad altri ritmi: tantissimi sono infatti i paesi che già da molti anni stanno investendo sulla mobilità sostenibile, per garantire risparmio, maggiore efficienza e meno inquinamento. Dalla Cina alla Gran Bretagna, dalla Norvegia all’Olanda, la vendita di auto elettriche sta aumentando e fa ben sperare per il futuro. La Cina, ad esempio, è il paese con più punti di ricarica per auto elettriche al mondo: le colonnine di ricarica dedicate ai veicoli elettrici, ibridi plug-in e fuel cell (celle a idrogeno) sono aumentate del 51% nel corso dello scorso anno. Inoltre, secondo il programma governativo cinese, nel giro di un paio di anni si arriverà ad avere ben 500mila stazioni di ricarica: un obiettivo assolutamente da raggiungere per garantire ai cittadini un buon servizio visto che solo nel 2017 il mercato cinese ha fatto registrare un autentico record con la vendita di 777mila veicoli a batteria. E’ boom di auto elettriche anche in Norvegia dove ormai un’auto immatricolata nuova su tre è elettrica. La spiegazione di questa impennata sta nel fatto che per l’acquisto di un’auto a emissione zero, sono previsti enormi sovvenzioni che consentono di risparmiare almeno 5mila euro (per esempio sui modelli Renault, Nissan o Vw). E allora ecco che sempre più persone si affidano alle auto elettriche per tagliare le spese sugli acquisti e allo stesso tempo garantire un maggior rispetto dell’ambiente, in un paese in cui da sempre la cosiddetta “coscienza ecologica” fa la differenza.
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